Spesso mi viene chiesto se i succhi sono un’alternativa alla frutta.
La risposta è assolutamente no! e ora vi spiego perchè.
Dobbiamo tenere in considerazione che esistono molte diciture e quindi molti prodotti diversi in commercio:
– “Succo di frutta”
– “Succo e polpa”
– “Nettare di frutta”
e anche:
– “Bevanda alla frutta o al gusto di frutta”
La differenza sta nella percentuale di frutta che è effettivamente presente nel prodotto e nella presenza o meno di additivi aggiunti.
Primo focus: la frutta di partenza per tutti i succhi e “non succhi” è quella di peggiore qualità, derivante dagli scarti del consumo fresco.
Vediamo ora le differenze.
Il termine “Succo di frutta” si riferisce alle bevande a base di sola frutta, quindi sono le bevande che riportano la dicitura “100% di frutta”.
Il succo può essere naturale o ricostituito da concentrato.
Nel secondo caso, infatti, i succhi sono inizialmente disidratati (per essere trasportati e conservati per lungo tempo) e poi ridiluiti.
Questi passaggi ovviamente influiscono sulla qualità del prodotto, andando a impoverire la frutta di partenza di vitamine e sali minerali. La fibra è già assente per definizione di succo, per cui queste bevande sono concentrati di zuccheri (carico glicemico molto elevato) se pur naturali.
Anche i succhi 100% non ricostituiti da concentrato non sono proprio da inserire nella dieta quotidiana a causa della
mancanza di fibra, la mancanza di nutrienti persi con la pastorizzazione (che avviene in tutti i casi) e la quantità di zuccheri in forma liquida.
Non essendo bevande sazianti, se ne bevono quantità non idonee… Solitamente vi limitate a un bicchiere?Non credo!
Questo per quanto riguarda i succhi 100%! Immaginate per le altre bevande citate, che per legge possono contenere additivi e zuccheri aggiunti!
Quando si parla di “Nettare di frutta” o “Succo e polpa” si tratta di bevande composte da una minore percentuale di frutta (25-50%) e acqua, con eventuale aggiunta di zucchero, miele o sciroppo di glucosio- fruttosio e vari conservanti (soprattutto anidride solforosa) .
Inoltre, quando leggiamo “50% polpa di pesca”, non significa che il 50% di succo sia effettivamente costituito dalla polpa del frutto, ma si tratta di un 10-15% di concentrato al quale è stata aggiunta una quantità X di acqua per ricostituirlo, raggiungendo così il fatidico 50%.
Lo stesso discorso vale per tutte le percentuali, con proporzioni diverse in base al contenuto di polpa e acqua di partenza, diverso per ciascun frutto!
Le “BEVANDE ALLA FRUTTA”, poi, sono regolate da una normativa diversa rispetto a quella utilizzata per succhi e nettari e la percentuale minima di frutta in queste bevande è molto bassa, intorno al 12%.
Gli esperti in nutrizione consigliano il consumo quotidiano di frutta principalmente per l’apporto di vitamine, sali minerali, polifenoli e di fibra! Se queste sostanze non ci sono, non ha senso!
Tenete lontani i vostri figli dalle bevande eccessivamente zuccherate e abituateli a sapori più naturali…perchè no un frullato a merenda?
Mi viene da ridere se ripenso a quanti succhini mi bevevo davanti alla tv da piccola!
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